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Il vescovo dell'arcidiocesi di Varsavia, Piotr Jarecki, ha presentato le dimissioni a Benedetto XVI dopo esser stato arrestato per guida in stato d'ebbrezza. Oltre alla sospensione dal suo "ministero", l'alto prelato rischia anche due anni di carcere per aver provocato degli incidenti. Non è il primo caso del genere: l'anno precedente era toccato alla "pastoressa" della chiesa luterana tedesca e a un suo subalterno di Friburgo.
Un commento: i fedeli giustificano amabilmente tali mancanze, dicendo che "sono uomini (e donne) come tutti noi", che hanno bisogno di "ammortizzare" il "peso" delle loro "responsabilità quotidiane" con qualche "solacio". Una domanda sorge spontanea: ma a tal fine non sarebbe dovuto già bastare Gesù?
(da CorSera 12-10-2012)
Monsignor John Woolsey, oltre ad essere pastore di anime della comunità, aveva il compito di gestire le risorse finanziarie per mantenere la sua parrocchia nella diocesi di New York. Ma il monsignore era decisamente più sensibile alla bella vita che alla redenzione delle anime. Il prelato finirà, infatti, in carcere per aver sottratto alla sua comunità oltre 800 mila dollari.
Nonostante si fosse dichiarato pentito delle sue azioni, e per la sua clemenza si fosse mobilitato addirittura il cardinale Edward Egan, il prete si è visto condannato ad una pena detentiva variabile tra uno e quattro anni. Vedendolo sconcertato, però, il giudice ci ha tenuto a sottolineare: "La gente comune va in carcere per reati molto minori".
In effetti, il monsignore aveva addirittura truccato i libri contabili per coprire la mancanza dei fondi sottratti. E aveva speso i soldi rubati per il proprio costoso piacere personale: viaggi, iscrizioni a club esclusivi, orologi preziosi. Gli inquirenti non sono ancora riusciti a capire dove siano finiti 300 degli 800mila dollari rubati.
(da La Repubblica 23-09-06)
Manette al viceparroco della chiesa di S. Antonio. Padre Franco Marzioni, 63 anni, dell'ordine dei frati minori, che da anni vive tra i giovani e li aiuta a superare i problemi, tossicodipendenza compresa, è stato arrestato con l'accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Arrestato anche un giovane marocchino di 26 anni, Imad Lamrani, operaio residente a Moie [...] Lunedì notte i carabinieri della locale tenenza assieme al reparto Norm dei Carabinieri ispezionano la canonica e la stanza del frate dove trovano bilancini di precisione, piattini sporchi di cocaina e diverse sostanze da taglio. Risultato: padre Marzioni viene subito arrestato. Il religioso è stato interrogato per tutta la notte al comando dei Carabinieri di Falconara. Un interrogatorio per ora non approfondito, in cui però il frate, assistito dall'avvocato Emanuele Giorgini, avrebbe ammesso che la droga trovata nell'auto era sua.
(da Il Messaggero 12-07-06)
Tovaglie per altari, paramenti sacri, inginocchiatoi antichi, collezioni di stoffe e calici. I parrocchiani di Vetriano, Colognora di Pescaia e Celle di Puccini, tre paesini nella zona della Lucchesia, non sapevano di avere, nelle loro chiese, un patrimonio artistico di un certo valore. Rubato. Monsignor Giuseppe Ghilarducci, 70 anni, canonico della Cattedrale di san Martino, direttore dell'Archivio vescovile e del Museo del Duomo di Lucca, nonchè sacerdote nelle tre parrocchie, si trova ora agli arresti domiciliari con l'accusa di ricettazione. Sarebbe entrato in possesso di centinaia di oggetti d'arte trafugati da altre chiese in tutta Italia, che sono stati ritrovati in casa del prelato e nelle parrocchie in cui officiava.
I carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Firenze hanno perquisito la case del prelato e le parrocchie, dove hanno trovato centinaia di opere d'arte di provenienza ecclesiastica. Per la maggior parte degli oggetti è ancora da definire la provenienza, ma due calici risultano essere stati rubati a Roma e Terni, un piccolo altare di marmo proviene da Napoli, mentre un dipinto su tela del '600, rappresentante una "Vergine del Soccorso" ed opera di Giovanni Marracci, arriva dalla chiesa di Gello di Pescaglia, da dove era sparito.
Monsignor Ghilarducci, interrogato dal GIP, ha dichiarato di essere appassionato d'arte e di aver acquistato gli oggetti in perfetta buona fede. Gli investigatori stanno controllando anche i movimenti dei conti bancari del prelato e i contatti con i mercanti d'arte, in particolare quelli con cinque antiquari di Firenze e Lucca che intrattenevano rapporti di affari con il sacerdote.
(da CorSera 17-09-05)
Per il giudice è usura. Punto. Anche se l'imputato è un vecchio prete di periferia, 75 anni, 52 di sacerdozio, e tutto appare tranne che un cravattaro. Ma gli assegni sono lì a inchiodarlo. Nove mesi e dieci giorni di reclusione (con la condizionale, ci mancherebbe) e 20.000 euro di multa: così ha deciso il GUP di Cagliari Luisanna Melis.
Condanna per don Giorgio Pittau, dunque, nonostante gli sforzi dell'avvocato Ercole Ximenes che ha descritto un sacerdote poco attento alle cose terrene, ai soldi meno che mai. Basti pensare che, in ricordo del padre, brigadiere della Finanza, ha accolto col sorriso gli investigatori e ha parlato pure di quel che gli agenti ancora non sapevano: un assegno da 25 milioni in restituzione di un prestito da 20.
(da L'Unione Sarda 10-10-02)
Fra le opere d'arte ed i reperti archeologici di provenienza furtiva recuperati nelle scorse ore vi erano anche preziosi trafugati, anni fa, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Erbusco. Sono stati rinvenuti dai carabinieri che, dopo alcuni mesi di indagini, hanno fatto irruzione nell'abitazione di un sacerdote ad Afragola, nel napoletano.
Il prelato è stato quindi denunciato a piede libero per detenzione illegale di materiale archeologico e ricettazione. Opere, per un valore di oltre un miliardo di lire, custodite nell'abitazione del sacerdote che si è giustificato affermando di essere un amante di beni artistici ed archeologici e di averli acquistati, in passato, senza conoscerne la provenienza furtiva.
(da Giornale di Brescia 15-04-01)
Mercedes Bresso deve ridurre le esternazioni su religione, pillola abortiva, gay pride e coppie di fatto perché «ne va della tenuta stessa della coalizione». L'avvertimento arriva, all'unanimità, dalla direzione regionale della Margherita, che ieri ha discusso per più di due ore i contenuti dell'intervista rilasciata a La Stampa dalla presidente della Regione dove annunciava, in caso di conversione, la scelta di non abbracciare la fede cattolica e, semmai di preferire i valdesi.
L'avvertimento lo lancia il segretario regionale, il rutelliano Gianni Vernetti: "La Margherita non è interessata alle preferenze religiose della presidente ma alla sua capacità di risolvere concretamente i problemi della sanità, dello sviluppo economico e dei trasporti". Insomma, meno parole e più fatti, soprattutto se le parole "offendono il sentimento religioso della stragrande maggioranza dei piemontesi", come ricorda il presidente del Consiglio Regionale, Davide Gariglio [...]
Insomma, Bresso deve "tornare ad occuparsi del core business: il governo della regione. Non serve riaprire conflitti tra laici e cattolici", prosegue Gariglio. Per Vernetti "c'è un programma, applichiamolo. Del resto la percentuale di partecipazione della laica Torino al referendum sulla procreazione assistita dovrebbe far riflettere: non serve la contrapposizione e, soprattutto, il laicismo non è vincente".
(da La Stampa 04-10-05)
La Corte Distrettuale del Texas non si è ancora pronunciata in merito alla procedura giudizaria civile presentata contro Papa Benedetto XVI, accusato di complotto per coprire le molestie sessuali contro tre ragazzi da parte di un seminarista: ma dopo l'intervento dell'Amministrazione Bush è assai probabile che la denuncia venga respinta.
Il vice ministro della Giustizia degli Stati Uniti, Peter Keisler, ha infatti bloccato la procedura giudiziaria ricorrendo alla cosiddetta "suggestion of immunity", una misura legale che stando a quanto stabilito dalla Corte Suprema dev'essere obbligatoriamente recepita dai tribunali di grado inferiore.
Keisler ha ufficialmente informato il tribunale che Benedetto XVI gode di immunità come Capo di Stato, sottolineando dunque che avviare il procedimento sarebbe "incompatibile con gli interessi della politica estera degli Stati Uniti", che dal 1984 hanno allacciato rapporti diplomatici con la Santa Sede. La stessa Ambasciata del Vaticano a Washington aveva chiesto all'Amministrazione di intervenire con la "immunity suggestion" e chiudere il caso.
(da CorSera 20-09-05)
Prima multato, ora sfrattato Padre Pio. La sua statua è stata spostata ieri mattina dagli operai del Comune: dai giardinetti di via Friuli, dove l'aveva amorevolmente collocata il signor Gianfranco, è finita nello spazio retrostante la chiesa di San Gabriele. Non è stato risparmiato il trasloco al santo, protagonista suo malgrado di una vicenda surreale che minaccia una sollevazione di quartiere. Pronta, infatti, una petizione di 140 firme, destinate a crescere, da indirizzare al sindaco perché San Padre Pio torni al suo posto, nei giardinetti. Proprio là dove il Comune dice che non può stare perché non autorizzato. E, infatti, sul devoto Gianfranco e su Padre Pio è piovuta una multa di 150 euro per occupazione abusiva di suolo pubblico, innescata dalla denuncia di un residente del rione, infastidito dalla statua.
L'assessore Sergio Marzetti aveva promesso il miracolo di togliere la multa e lasciare la statua al proprio posto. Ma si vede che ci vogliono ben altri santi in paradiso per avere ragione della burocrazia, insensibile anche al frate di Pietrelcina fatto santo e alla fine spostato dietro la chiesa, nello spazio che il Comune aveva invece autorizzato per la posa e che al signor Gianfranco non era piaciuto tanto quanto quell'angolo dei giardini sotto l'ombra degli alberi diventato meta di preghiera per i fedeli del rione. E ora devoti e scettici sono pronti alla difesa di Padre Pio; lo rivogliono dove stava. Gente battagliera alla quale non è sfuggita la velocità con cui il Comune ha rimosso la statua, ieri mattina presto; quello stesso Comune che, nonostante chiamato più volte per un lampione pericolante nella stessa zona, non è mai intervenuto.
(da Il Messaggero 26-06-05)
Dieci giorni di arresto con sospensione condizionale della pena per due responsabili di Radio Vaticana. È una sentenza storica quella emessa oggi pomeriggio a Roma sul presunto inquinamento elettromagnetico prodotto dall'emittente della Santa Sede il cui segnale è irradiato da Santa Maria di Galeria, a pochi passi da Cesano (nord della capitale).
Getto pericoloso di cose. Questo il reato, previsto dall'articolo 674 del codice penale e punito con l'arresto fino a un mese o l'ammenda fino a 200 euro, per il quale sono stati ritenuti responsabili padre Pasquale Borgomeo, direttore generale di Radio Vaticana, e, ma limitatamente al 2000, il cardinale Roberto Tucci, presidente del comitato di gestione. Assolto, per non aver commesso il fatto, Costantino Pacifici, uno dei responsabili tecnici dell'emittente [...]
La decisione di oggi è arrivata a sei anni dall'apertura dell'inchiesta. Citofoni, lampadari e altri elettrodomestici che si trasformavano in duplicatori del segnale di Radio Vaticana, conversazioni telefoniche scandite dalle recite del rosario. Queste le molestie denunciate nel 1999 dai residenti di Cesano alle quali, successivamente, si aggiunsero anche denunce per malattie provocate dal superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche.
(da Ansa 09-05-05)
È la Chiesa a decidere se possono o meno insegnare. Però è lo Stato che si impegna a garantire loro il posto di lavoro, anche nel caso in cui la Chiesa dovesse decidere che non sono più adatti all'insegnamento della religione cattolica. Faranno un concorso e non si ritroveranno iscritti in nessuna graduatoria, bensì in un elenco.
Insegneranno in una scuola, che chiederà la laurea anche agli insegnanti elementari, ma il loro certificato d'accesso, sarà un attestato di idoneità siglato dall'autorità ecclesiale. Infine, se verranno licenziati, lo Stato offrirà loro una corsia preferenziale per accedere all'insegnamento di altre materie. E a quel punto, grazie all'anzianità accumulata insegnando religione potranno scavalcare i loro colleghi che hanno superato un concorso e affrontato anni di precariato per vivere anche quest'ultima ingiustizia [...]
E c'è già chi, come i mazziniani d'Italia, fa appello al senato, che dovrà ora esaminare il disegno di legge, per bloccare un provvedimento che "ferisce ancora una volta i principi della laicità dello stato e della dignità della Costituzione" [...]
Quest'anno, per la prima volta, nella scuola italiana sono state bloccate le assunzioni. Nessun nuovo assunto, nessuna nuova immissione in ruolo, solo supplenze per tappare i buchi di una scuola che è ormai alla bancarotta. Per mancanza di fondi, nemmeno un insegnante precario ha potuto fare il salto che ora ventimila insegnanti di religione, tanto per cominciare, si preparano a spiccare.
(da L'Unità 05-12-04)
Padre Pio e gli anziani di Butera occasione di scontro nella seduta consiliare dell'altro ieri. In aula si discuteva di destinare 25 mila euro ai festeggiamenti per Padre Pio, in calendario per il 23 settembre al Piano della Fiera. I Liberalsocialisti rappresentati da Nunzio Chiolo ed indipendenti dai due schieramenti hanno proposto invece di destinare 10 mila euro al servizio di assistenza agli anziani che è in scadenza e che così non avrebbe avuto interruzioni. Senza offesa per padre Pio. Il Santo di Pietralcina, peraltro, la sua vita l'ha dedicata ai poveri ed ai più deboli.
Ma sia la maggioranza che l’opposizione hanno bocciato la proposta dei Liberalsocialisti, accusandoli di essere laici, quindi contro padre Pio ed i festeggiamenti in suo onore. Ma Chiolo ed il segretario cittadino Salvatore Pasqualino non ci stanno a passare come atei e nemici di Padre Pio. E precisano: "Noi siamo più devoti di loro a padre Pio, ma abbiamo ritenuto giusto limitare i fondi per la festa e non far soffrire gli anziani. Padre Pio approverebbe, anche perché c'erano già in bilancio 93 mila euro per le feste del 2004. Una somma sufficiente — dicono i due esponenti Liberalsocialisti — per organizzare le manifestazioni; gli avversari politici invece hanno colto il pretesto per dire che noi non rispettiamo Padre Pio. Nulla di più falso".
In questa vicenda dello scontro politico su padre Pio c'è un dato positivo: padre Pio avrà la sua festa a Butera, gli anziani continueranno ad avere il servizio. Così ha assicurato la maggioranza guidata dal sindaco Aldo Scichilone. Promessa verbalizzata negli atti consiliari su specifica richiesta di Chiolo.
(da La Sicilia 16-09-04)
La Ferrari realizzerà una macchina di Formula Uno per Papa Giovanni Paolo II. Ad annunciarlo è stato il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, spiegando che ''ho avuto l'onore di avere visto Sua Santità su una Ferrari spider nel 1989 fare un giro della pista di Fiorano, in visita alla Ferrari. Quindi il minimo che io possa fare, siccome quelli erano momenti in cui la Ferrari non aveva grandi successi, è preparare un modello tutto particolare di Ferrari Formula Uno per Sua Santità, consapevole che rispetto a quegli anni abbiamo fatto dei passi avanti''.
(da ASCA 13-08-04)
Fatti i conti, fra interessi legali e adeguamenti economici, sono più o meno 17 milioni. È l'ammontare della cifra che il governo si appresta a versare all'Acea per aver rifornito d'acqua, dal 1998 al 2003, la Città del Vaticano.
Un provvedimento, quello pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 9 luglio scorso, che viene da lontano. Precisamente dall'11 febbraio 1929, quando il "Trattato fra la Santa Sede e l'Italia" passato alla storia come i Patti Lateranensi fu firmato dall'allora capo del governo Benito Mussolini e dal cardinale Pietro Gasparri.
Il documento non lasciava adito a dubbi: "L'Italia provvederà affinché alla Città del Vaticano sia assicurata una adeguata dotazione di acque in proprietà, a mezzo degli accordi occorrenti con gli enti interessati". Ma quella particolare disposizione sulla fornitura d'acqua, contenuta nell'articolo 6 dei Patti Lateranensi, era da allora rimasta applicata a metà. Nel senso che lo Stato aveva effettivamente provveduto a rifornire le condotte vaticane, ma senza mai pagare il proprio ente che materialmente se ne occupava: il Comune di Roma fino al 1998 e poi l'Acea.
Ora però il governo ha deciso di accogliere le richieste dell'Acea. E lo ha fatto con il decreto emanato dal Presidente del consiglio il 23 aprile scorso: "Il nostro contenzioso con lo Stato risale al 1998, da quando cioè ci siamo costituiti in SPA — spiegano in azienda — Avevamo chiesto 25 milioni, finora non ci era stata data alcuna risposta, ma sapevamo di avere ragione".
(da CorSera 22-07-04)
<%pagebreak()%>L'ex parroco di Lipari, Alessandro Restuccia, 88 anni, è stato condannato a 15 anni di carcere dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), per abusi sessuali nei confronti di un bimbo che all'epoca dei fatti aveva 5 anni.
Assieme al sacerdote, sospeso dalle autorità ecclesiastiche sin dall'avvio dei procedimento, è stata condannata a 5 anni la sua perpetua, F.G., madre del minore, una 47enne di origine francese che, secondo le accuse, avrebbe consentito al prete di violentare il piccolo tra il 1996 e il 1998, durante le assidue frequentazioni in parrocchia.
Fu l'ex marito della donna, un pescatore del posto, a denunciare gli abusi dopo le ammissioni del figlioletto.
(da Affari Italiani 24-11-06)
Rapita nel 1991 si presenta dalla polizia (...) I rapitori sono Phil e Nancy Garrido, 58 e 55 anni, descritti da chi li conosce come "persone normali" (...) Non solo Phil Garrido ha rapito 18 anni fa Jaycee Dugard, ma l'ha confinata in un rifugio segreto e da lei avrebbe avuto due figlie (...) La sconvolgente vicenda emerge martedì quando Garrido entra nell'Università di Berkeley per distribuire opuscoli religiosi. La sicurezza del campus lo ferma per un controllo scoprendo che ha precedenti penali per violenza sessuale ed è in libertà vigilata (...) Garrido, oltre alle sue perversioni, era noto per i comportamenti strani. Predicava il ritorno alla religione e sosteneva di essere in grado di controllare il suono con la sua mente.
(da Corsera 27-08-09)
"Se non ci state, vi sbatto fuori". Secondo l'accusa erano queste le minacce rivolte da un sacerdote di 81 anni a diversi ospiti dell'Arcobaleno, a Villamarina, frazione di Cesenatico. Don Giuseppe Giacomoni aveva fondato quest'associazione, la presiedeva e pare la gestisse con fini tutt'altro che umanitari. Nel suo mirino ci sarebbero almeno cinque ospiti della struttura, fra cui una donna, che avrebbe costretto a prostituirsi dietro quel ricatto. Chi si rifiutava veniva espulso, si doveva cercare un'altra sistemazione, non facile da trovare, tantopiù che lo stesso sacerdote offriva a polizia e carabinieri referenze negative.
"L'Arcobaleno - spiega Oscar Ghetti, capo della Squadra Mobile della Questura di Forlì - ospita persone indigenti: italiani e stranieri, anche minori; donne che hanno bisogno di assistenza, detenuti agli arresti domiciliari. È accreditata a livello regionale, anche al Tribunale per i minorenni di Bologna". Gli inquirenti hanno prove inequivocabili sul caso di un ragazzo di 16 anni che dall'ottobre dell'anno scorso all'agosto di quest'anno era sistematicamente sottoposto agli abusi sessuali del prete e del "commendator Roberto", al secolo Giuseppe Farnedi, 62 anni. È il titolare del ristorante La Scogliera, a Pineta Zadina, uno dei locali più noti della riviera di Cesenatico. L'adolescente è stato affidato a un'altra comunità.
Parroco supplente a Ruffio, frazione di Cesena, Don Giacomoni è stato arrestato per violenza sessuale, induzione e sfruttamento della prostituzione (anche minorile), mentre il commendator Farnedi deve rispondere di violenza sessuale ai danni di minore. In manette anche un romeno di 25 anni, Dan Joan Cilean, per concorso in sfruttamento della prostituzione: era incaricato di trovare clienti per prestazioni sessuali degli ospiti al prezzo tra i 100 e i 200 euro, consumate a Gatteo Mare, al sesto piano di uno dei palazzi di proprietà dell'Arcobaleno.
(da Il Tempo, 12-10-06)
Si era tolto l'abito talare, l'aveva riposto in macchina ed era in procinto di incontrarsi con una transessuale a Valle Giulia, a Roma. Fermato da alcuni poliziotti per un controllo, ha cercato prima precipitosamente di fuggire, tamponando così tre vetture. Poi, quando i poliziotti sono riusciti a raggiungerlo, li ha aggrediti, tanto che gli agenti si sono dovuti far medicare in ospedale. Il prelato ora dovrà rispondere al magistrato, a cui sono stati inviati ieri gli atti, di oltraggio e resistenza.
L'uomo, che risiede in Vaticano nella Casa di Santa Marta (la residenza che ha ospitato i cardinali per la scorsa elezione del Papa) era nella sua auto, una Ford Focus. La vicenda risale alla notte di giovedì. Il monsignore è stato fermato da una volante della squadra mobile della capitale. Ad insospettire i poliziotti era stato l'atteggiamento del sacerdote che, forse sorpreso dalla richiesta di controllo, si è spaventato ed è fuggito.
Secondo il rapporto della polizia trasmesso in procura, il monsignore aveva riposto l'abito talare nella vettura. Il sacerdote avrebbe ammesso che era in quella zona, nota a Roma come luogo scelto per la prostituzione maschile e le trans, per incontrare a suo dire "solo maggiorenni e non minorenni".
(da La Repubblica 13-05-06)
Comunità cattolica in subbuglio, in Sud America, dopo la scoperta di un atroce delitto compiuto da un sacerdote messicano a poche ore dalla celebrazione della Messa di Pasqua. Il prete reo confesso, della parrocchia di Nezahualcoyotl, ha ammesso di aver strangolato e fatto a pezzi una donna, sua amante da tempo, che gli aveva confessato di aspettare un figlio da lui. A divulgare la notizia, il ministro della Giustizia dello Stato di Mexico. Cesar Torres, questo il nome dell'omicida 42enne; la vittima è invece la 22enne Veronica Andrade Salinas, già madre di due figlie. Il prete, dopo aver mutilato il corpo della sua giovane vittima, lo ha nascosto in sacchetti di plastica poi abbandonati vicino a un cimitero. Torres nei prossimi giorni verrà formalmente incriminato.
(da AGR 20-04-06)
Un sacerdote in fuga d'amore a Palermo. È don Massimiliano Cerilli, 34 anni, parroco di San Filippo Neri, alla periferia occidentale della città, che ha lasciato una settimana fa la vita sacerdotale per intraprendere una storia d'amore con una giovane parrocchiana, della quale si sa solo che ha 26 anni. A dare la notizia oggi è il Giornale di Sicilia, secondo il quale la ragazza, per non alimentare la relazione proibita, si era allontanata da Palermo e dalla Sicilia, ma questo non è servito.
Tutto è cominciato l'anno scorso quando, dopo il pensionamento di don Domenico Galizzi, il prete aveva cominciato ad organizzare le attività ecclesiali, e fra le fedeli più attive c'era la ragazza. Il prete ha deciso di uscire dalla congregazione a cui appartiene, quella del "Verbo incarnato", ed ha fatto perdere le sue tracce. Il superiore provinciale della congregazione, padre Fernando Vicchi, saputa la notizia si è recato a Palermo.
"Abbiamo saputo da lui quello che è accaduto — ha detto monsignor Salvatore Di Cristina, vescovo ausiliare di Palermo — adesso è padre Vicchi il responsabile della parrocchia. Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo. Lo Zen è un quartiere con moltissimi problemi; una cosa del genere davvero non ci voleva".
(da AGI 21-07-05)
Forse non si aspettava che una vicenda accaduta un po' di tempo fa riemergesse inseguendolo fino nella sua casa di Milano. M.P., sacerdote di 44 anni, ha ricevuto dalla polizia di Siracusa un ordine di arresto: l'accusa è violenza sessuale, lesioni e minacce nei confronti di una ragazza madre di tre bambini, oltre a intimidazioni nei confronti del suo compagno. Il prete attualmente lavora nel capoluogo lombardo ma i fatti che gli contestano risalgono ad un periodo tra il settembre del 2003 e l'ottobre 2004, quando invece svolgeva la sua "opera" a Siracusa. Ed è stata la Procura della città siciliana ad avviare le indagini su denuncia della donna e, in collaborazione con la Questura di Milano, a far partire l'ordine di arresto.
Nel periodo in cui si trovava in Sicilia il prete ottenne l'affidamento di una ragazza madre, con tre figli a carico e una situazione disperata. Era diventato il suo tutore, lavorando ad un progetto rieducativo per il recupero dei minori della città. Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dagli inquirenti il religioso si sarebbe trovato in una situazione di forza rispetto alla ragazza, e ne avrebbe approfittato. A lui infatti toccava redigere di volta in volta dei rapporti nei quali dava un giudizio sui progressi fatti dalla donna e sulla sua capacità di badare ai suoi figli. La minaccia quindi era quella di esprimere un giudizio negativo se lei non si fosse piegata alle sue richieste sessuali e ad atti di natura anche violenta. E per la paura che gli venissero tolti i figli la ragazza ha ceduto al suo tutore.
(da L'Unità 01-06-05)
La clientela era selezionata: avvocati, commercianti, qualche imprenditore e almeno un sacerdote. Tariffa minima: 150 euro, che diventavano dieci volte per un intero week end di sesso [...] Sesso a tassametro, solo a domicilio, solo per pochi eletti. L'inchiesta di Ubaldo Del Monaco, comandante dei carabinieri di piazza Dante e del suo staff investigativo è durata un anno e si è conclusa con otto ordini di custodia cautelare [...] Tra le nove giovani donne interrogate dai militari, quattro erano minorenni: tre sedicenni e una diciassettenne.
(da La Repubblica 20-01-05)
Sarebbe già al vaglio della Curia di Caserta il caso del prete reggente una parrocchia del capoluogo finito nelle grinfie (e in una foto) di un gruppo di giovanissimi rumeni a caccia di soldi per sfamarsi. Ruota tutto attorno ad una fotografia che testimonierebbe un incontro a luci rosse tra un prete ed alcuni giovani rumeni l'inchiesta che ha portato all'arresto, venerdi scorso, di quattro immigrati della Romania tutti fra i 20 e i 22 anni [...] Altri due, sono attivamente ricercati e sarebbero gli autori della tentata estorsione ai danni del sacerdote, il parroco M.T. che regge una parrocchia del capoluogo.
Quest'ultimo avrebbe denunciato i due giovani che qualche giorno prima si erano presentati in chiesa chiedendo un aiuto economico e da mangiare: successivamente si sarebbero invece rivelati i suoi ricattatori. La foto, stando alla versione del sacerdote, sarebbe stata scattata da uno dei due giovani mentre il sacerdote si trovava sotto l'effetto di un narcotico somministrato dai suoi aguzzini. Per il loro silenzio, avrebbero chiesto al prete una consistente somma di danaro [...]
Nella rete sono finiti anche altri due rumeni che erano scesi dal treno per incontrarsi con i due connazionali e che si sarebbero dichiarati estranei alla vicenda. Gli altri due, invece, avrebbero ammesso di essere stati incaricati da due conoscenti a portare in stazione una busta contenente la prova del ricatto.
(da CasertaSette 24-09-04)
Fuga d'amore e scandalo in convento: una suora e un monaco, entrambi dell'ordine benedettino, sarebbero fuggiti insieme abbandonando i rispettivi conventi. La notizia, pubblicata dal quotidiano locale Ottopagine, raccoglie quello che con sempre maggiore insistenza circolava da giorni a Mercogliano, il centro turistico ai piedi del Partenio nel cui territorio e' incardinata la diocesi di Montevergine [...]
Suor Pompea, questo il nome della religiosa, 40 anni, insegnava presso la scuola materna di Mercogliano ed era molto conosciuta ed apprezzata dai genitori dei bambini mentre il monaco benedettino, di cui si conosce soltanto l'età, trent'anni, sarebbero fuggiti insieme dieci giorni fa.
Né la superiora del convento, né l'abate di Montevergine, monsignor Tarcisio Nazzaro, commentano la vicenda, anche se dal convento delle religiose viene confermata la circostanza che suor Pompea ha lasciato le consorelle per raggiungere la propria famiglia: la suora, spiegano al convento del Loreto "avrebbe avuto un ripensamento vocazionale".
(da Il Giorno 11-09-04)
Non è uno sciopero ma una vacanza in piena regola. Le prostitute di Botasani, città della Romania hanno deciso che in concomitanza con le festività pasquali i clienti rimarranno delusi: tutte le attività saranno sospese. E non è una scelta compiuta soltanto per una questione legata al riposo, ma un reale attestato di cristianità. Le lucciole lasceranno le loro camere d'albergo e le strade nel giorno di Pasqua per andare in chiesa. Una sorpresa per tutti, a cominciare dal parroco della città che è rimasto addirittura a bocca aperta quando ha sentito alcune prostitute chiedere di essere confessate.
Una delle ragazze, Luminita, ha provato a spiegare ad un quotidiano locale i motivi della redenzione di massa. "I clienti — dice la lucciola — sono molto pochi durante queste festività. Devono risparmiare per portare la famiglia in vacanza. Così abbiamo deciso di non lavorare e di sistemarci un po' l'anima".
E a chi si indigna per la troppo disinvolta redenzione delle prostitute, risponde senza giri di parole Mirela, la più anziana del gruppo. "Perché mai noi non potremmo essere considerate normali fedeli? D'altra parte — sottolinea la prostituta — svolgiamo un'attività come un'altra. Il nostro è solo un lavoro, niente più".
(da TgCom 08-04-04)
Un sacerdote cattolico ha ammesso, dinnanzi ai fedeli in lacrime, d'aver rotto il voto di celibato, dando al mondo due figli e mantenendo segretamente una famiglia. Le notizie sulla pubblica confessione di padre Oscar Ornopia giungono in un periodo difficile per la religione dominante delle Filippine, a causa delle recenti lamentele su casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti, tra i quali un vescovo. Prima di dire messa, Ornopia fece la sua confessione e chiese perdono ai fedeli, come ha testimoniato Victor Maliluya, presidente di un concilio pastorale locale. "Sento di non essere più degno di dire messa dopo ciò che è accaduto", ha aggiunto Ornopia; che non indossò l'abito cerimoniale.
(da CNN 09-07-03)
Lei infermiera di Trento si travestiva da suora per compiacere le sue perversioni, lui un sacerdote di Parma pagava fino a 500 euro a prestazione. Scenario della scabrosa vicenda una casa d'appuntamenti di lusso nella Verona bene...
Gli agenti della squadra mobile hanno trovato "attrezzi del mestiere" come borchie, guinzagli, catene, vibratori, maschere, fruste; ma anche morsetti per le batterie dell'auto e un abito da suora, quello usato dall'infermiera trentina, la quale ha raccontato alla polizia che il sacerdote pretendeva che si travestisse da suora e lo picchiasse. Nel giro delle squillo di Via Porta Nuova (centro di Verona) sono finiti anche calciatori e vip: tutti accomunati da un bel mandato di comparizione in caserma e vizi particolari.
(da TgCom 20-05-03)
Entrambi i religiosi non appartengono alla Diocesi di Tortona (dalla quale dipende l'Oltrepò pavese) ma il verdetto è stato emesso dal tribunale di Voghera in quanto gli episodi si sarebbero verificati proprio nella città dell'Oltrepò. Il sacerdote, secondo l'accusa, avrebbe fatto leva sul suo ruolo di confessore.
La suora è rimasta sconvolta dal comportamento del prete, ha sopportato a lungo ma alla fine ha riflettuto e deciso di riferire tutto all'autorità giudiziaria. E così l'inchiesta è stata avviata. Le molestie sessuali si sarebbero verificate durante i colloqui di carattere spirituale tra i due religiosi.
(da La Nazione 27-04-01)
Una notizia che non mancherà giustamente di fare grande scandalo. Un prete e suora sorpresi a far sesso in auto, sono stati condannati da un Tribunale del Malawi, per aver turbato la quiete pubblica. I due religiosi si erano appartati in un'auto parcheggiata con i vetri oscurati, senza però riuscire a ingannare i passanti che hanno immediatamente avvisato la polizia. Il prete e la suora, colti in flagrante, sono stati portati in cella.
Sei mesi di lavori forzati per entrambi è stata la pena inflitta dal tribunale che li ha riconosciuti colpevoli di turbamento della quiete pubblica. Ancora non è chiaro, invece, la presa di posizione della Chiesa cattolica che, sull'accaduto, ha preferito non commentare. L'auto sulla quale i due si erano appartati aveva sì i vetri oscurati, ma il movimento della macchina è stato definito dai passanti "molto divertente".
(da TgCom 30-07-04).
La Stampa così commenta all'accusa di disturbo della quiete pubblica: "Cosa facevano? Barrivano, bramivano, ululavano?". Divertente, e sintomatico: due religiosi accusati di copulare in pubblico, sono sempre più giustificati di due vili comuni mortali
Così Buttiglione: "Abbiamo fatto bene a portargli la nostra Civiltà, a quei popoli barbari e selvaggi, così imparano a poco a poco a comportarsi nel rispetto della morale, e diventano come noi...".
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