Addì 19 settembre 2012, il TG1 (dove, senò?) ha mandato in onda un "servizietto" a commento della situazione "drammatica" suscitata dalle vignette satiriche su Maometto; a corredo dello stucchevole "reportage" è stato proposto un commento dell'attuale Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata (personaggio importantissimo e autorevole, al punto che nella sua Brembate gli hanno dedicato persino una via mentre è ancora in vita!), il quale, ricordando che sia "necessario" rispettare "qualsivoglia religione", ha altresì aggiunto che l'Italia possiede articoli di Codice Penale da applicarsi contro chiunque offendesse la "sensibilità religiosa" del cittadino italiano!

Poco tempo prima, intervenendo al Meeting cristiano di Rimini dell'agosto 2012, sempre il Terzi (lo chiamo così abbreviando, perché il nome per esteso mi fa venira in mente certi personaggi fantozziani...) aveva affermato che l’Italia avrebbe "tutte le carte in regola per la difesa delle minoranze religiose, cristiane in particolare. È opportuna, a tal fine, anche un’opera educativa che sensibilizzi i giovani sull’esistenza di situazioni di guerra e di martirio"!

"Il tema della religione – ha spiegato il capo della diplomazia italiana – è stato per troppo tempo marginalizzato in Europa. Le vicende legate al rispetto della libertà religiosa erano considerate sconvenienti: in politica occorre riportare i valori fondamentali come la libertà religiosa e i diritti umani. Citando le parole di papa Benedetto XVI, il ministro degli Esteri ha inoltre affermato che "limitare la libertà religiosa significa coltivare una visione riduttiva dell’essere umano".

Questo è, purtroppo, un esponente di quei "governanti di rimpiazzo" sortiti dalle scelte attuate dal signor Berlusconi (al quale, secondo quanto dichirato dal Terzi ne Foreign Policy del 17-09-2010, risale il periodo "massima credibilità a livello mondiale" del nostro paese...) per governare (pro tempore, s'intende) la Cosa Pubblica italiana al posto suo, onde evitare il linciaggio per le sue notorie malefatte e poter tornare a tempo debito al potere allo slogan di "si stava meglio quando si stava peggio" (cioè con lui).
Non ci si meravigli, dunque, se i bei proclami del cittadino Monti a proposito delle tassazioni da applicarsi nei confronti della Chiesa italiana, siano rimasti soltanto parole di propaganda per evidente captivatio populi.

Giorno 5 ottobre notte, sempre sullo stesso canale della "TV di Stato", troviamo una controfigura, quasi un doppeganger del Terzi, l'esimio direttore Ferruccio de Bortoli, sul palco del Cortile dei Gentili di Assisi nell'occasione del "simposio" intitolato (assai sintomaticamente, direi) "Dio, questo sconosciuto": il numero uno del CorSera è assiso, bello composto e serafico, accanto a Napolitano e "monsignor" Ravasi, "filosofo eccelso", che ci spiegava cosa sia la cultura (di cui egli è "ministro" nel governo-ombra vaticaliano...) e cosa serva per "preservarla" (cioè per lasciarla così com'è, con il suo substrato "cristiano" bello intatto...): la cultura, beninteso, intorno alla quale si possono ammannire episodi evangelici a mò di coltre per gli ignari.
E i beoti in doppiopetto e velo sulla testa a battere le mani estasiati: prime fra le quali le oche, le femminelle che amano la ciarla e deliquiano per questi "pii apostoli del logos", un pò come le matrone con i preti inghirlandati del tempo di "san" Geronimo... Nessuno di costoro sospetta nulla: ignorano chi fosse in realtà il "dio incarnato" dal quale questi "signori" traggono mosse per continuare a farsi "belli" (si fa per dire), spacciando cretinerie a mezzo mondo. O se sospetta, fa finta di nulla. Sapete: una via (di Damasco...) val bene una messa...
Lasciamo stare (a proposito di "stolti che dicono ciò che sanno, e saggi che sanno ciò che dicono"...) il fatto che "dialogo" significhi non già "discorso in profondità" bensì "discorso (che intercorre) tra (due o più attori)": venendo a dettagli sintomatici, la cosa più notabile che emergerebbe da una sintesi di questo enorme spreco di risorse economiche e di tempo è il modo lampante in cui risaltano sempre le solite vecchie evidenze. Inutile dire che una "cultura" promossa e caldeggiata da evidenti spacciatori di fesserie e falsità (tolti quelli veramente ignari della verità, naturalmente) sia indegna di qualsiasi palco pubblico che non sia una gogna: ma è sempre meglio evitare di accorgersene...

Giorno 21 ottobre leggiamo di un grande allagamento che colpisce il "santuario" di Lourdes, sommergendo nell'acqua (piovasca: cosa a dir poco paradossale...) anche la famosa grotta in cui la "santa" Bernadette vedeva (lei e solo lei) la "bella signora", forse per i postumi di qualche sana caciotta ripiena di ergotina e grosse sorsate d'acqua al germanio. Il caso beffardo ha voluto che, solo due giorni prima, sul solito Porta a Porta fosse stata allestita la solita bella puntata carica di melensaggini e insulsaggini, stavolta intitolata "L'ultimo miracolo di Lourdes", nella quale si magnificavano i "tanti miracoli" (invero, nemmeno un'ottantina su qualche centinaio di milioni di pellegrini ab origine... ma avremo occasione di parlare in apposito articolo, di queste ed altre cose analoghe) avvenuti grazie ai "bagni miracolosi" nella famosa vasca. La devastazione è stata tanto ingente da costringere i responsabili della cura del "sacro" luogo a lasciar perdere di chiedere indulgenze alla "Madonna" per rivolgersi a ben più umani contribuzioni.
Tra gli intervenuti (naturalmente, magna cum parte credenti e devoti all'apologetica: diretta o meno) anche il buon Odifreddi, invitato col solito proposito di fungere da sparring partner per gli "avvocati di Dio", ma alfine finendo per fare comunque la sua buona figura con educazione, ironia e savoir faire.
Dato il titolo e i fatti successivi, le conclusioni da poter trarre sarebbero essenzialmente due: o il buon Vespa (con il suo notoriamente esecrabile scetticismo laicista...) porta una santa sfiga, oppure Dio e il suo entourage non esistono. Ai posteri l'ardua sentenza.
Tutti i diritti riservati. Qualsiasi riproduzione senza previo accordo con l'Autore è proibita.