I fatti drammatici, anzi tragici, dell'Emilia Romagna, con vittime innocenti e miliardi di euro di danni, si inseriscono in una scia di eventi similari che stanno diventando, oramai, sempre più frequenti e ubiqui, ma soprattutto sempre più puntuali nel periodo primaverile (anche se so che sarebbe molto difficile provare una connessione tra le due cose).
Altrettanto puntualmente, a ogni evento del genere seguono i lamenti, ridicoli e vergognosi, di chi parla di "effetti dei peccati umani", che avrebbero smosso l'ira di Dio, spingendolo a punire una regione tradizionalmente avvezza alla "promiscuità e al comunismo": così si sono espressi gli "editori" (passatemi il francesismo) di un miserabile giornalucolo ultra-conservatore online (che non cito per non fargli pubblicità indiretta), mai troppo sazio di abbuffate di cretineria, confidando nell'assecondamento di qualche altro bacchettone (che, fortunatamente, non è pervenuto).
Stranamente, la sollecita "redazione" sembra non mostrare alcuna ripugnanza nei confronti delle molte pubblicità circolanti nelle medesime pagine: soprattutto certune che invitano a investire in piantagioni d'eucalipto brasileire, con belle donne scarsamente vestite (tranne per qualche piuma sulle parti strategiche). Forse ne sono ignari: così come lo è Dio stesso, d'altronde.
Grande è stato lo scoramento da parte di chi avrebbe voluto commentare adeguatamente queste miserabili imbecillaggini da teolobotomizzati nel "sito" in questione, dal momento che non è possibile farlo (nè è possibile scrivere alla "redazione") senza prima aver elargito una donazione per "mantenimento del database dei commenti" (orpo!), ma più certamente in suffragio delle "anime de li meglio...", come dicono nell'Urbe.
In fondo, cosa si potrebbe mai commentare? Strumentalizzare gli effetti tragici di fenomeni naturali alla luce di "sacre scritture" (ispirate evidentemente da un'ignoranza trimillenaria), non è nemmeno protervia: è quantomeno un abuso di stupidità, che meriterebbe dalle cento alle trecento nerbate sulle mani. Sapete, noi "atei integralisti" non dobbiamo porgere l'altra guancia.

Volendo alleggerire per un attimo la drammaticità degli eventi: dal momento la tragedia è avvenuta negli stessi giorni in cui, qui nella mia regione, sono stati vinti quasi 100 milioni di euro al superenalotto, colgo l'occasione per un invito a contribuire alla ricostruzione delle zone colpite. Non è necessario mettersi in mostra da parte della Chiesa, al (comodo) fine d'invitare i vincitori a spendere i soldi "per assistere i poveri" (ma come, non dovevate pensarci voi? Per cosa li impiegate, quei soldi estorti con l'inganno ai cittadini, e che lo Stato vi tributa lautamente ogni anno?), ovvero sollecitando il Governo addirittura a sequestrare il montepremi, onde adibirlo ad opere di ricostruzione: la qual cosa implicherebbe una procedura ovviamente illegale, in quanto sarebbe sequestro indebito di soldi investiti nelle scommesse da altri cittadini (naturalmente di non floride condizioni, al pari della maggioranza degli italiani d'oggi: viceversa, non confiderebbero nella Dea Bendata...). Ma alla Chiesa non interessano certe "sottigliezze"...
Dunque, se mi leggete, offrite un contributo sostanzioso a questi nostri compatrioti colpiti da una gravissima calamità: perchè è ricco non chi ha molto, bensì chi da molto. Chiunque non avesse le possibilità di chi è stato così fortunato, lo invito a contribuire ugualmente nell'ambito delle proprie capacità.

Meno distruttivo, ma non meno pernicioso, è il terremoto che si sta verificando tra le mura vaticane, a cagione delle rivelazioni del "corvo" Paolo Gabriele (che, dato il cognome, definirei piuttosto un messaggero di liete novelle...), subito incarcerato per aver divulgato "segreti di Stato": leggasi, le magagne e gli inciuci di cui sono stati protagonisti i maneggioni vaticani per oltre un cinquantennio. Pronta la risposta di Ratzinger: i nemici della Chiesa ci provano, la casa vacilla ma non crolla, perchè è costruita "sulla roccia". Già: oggigiorno gli intrecci politici e i capitali sommersi si chiamano "rocce"... Intrecci, probabilmente a sfondo politico, come il caso della Orlandi e De Pedis, con eventuale contorno di Solidarnosc: capitali come quelli dell'IOR, che finalmente è stata indagata per i vari illeciti di cui, scientemente, è stata al centro per svariati decenni.
Indagato persino il presidente Gotti Tedeschi, rimosso dopo nemmeno tre anni di permanenza sullo scranno presidenziale, dove era stato insediato al posto di Caloia, a sua volta sostituto del famigerato Marcinkus. L'accusa: secondo alcuni, il capo dei "corvi" sarebbe proprio lui, che si difende contrattaccando. A suo parere, infatti, dietro queste accuse si ergerebbero le figure di Geronzi e Simeon (direttore delle Relazioni istituzionali e internazionali della Rai; praticamente, VaticanRai), pupilli di Bertone.
Fortunatamente ci pensa il card. Scola a rassicurarci che "il popolo italiano ama il papa", e che quindi l'opinione mediatica (che "non è l'opinione pubblica"...) può cessare una buona volta di remare contro... Eh si: con "prove del genere" (leggasi, incontri-fiume organizzati guarda caso in momenti difficili, e guarda caso sempre con i soldi del "popolo italiano"...), chi potrà mai dubitarne?
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