Serenissima (et Servilissima) Repubblica di Banania, addì 30 agosto 2010.

Un ex amico, passato a peggior vita (nel senso che si è venduto al peggior offerente, nella speranza di un misero tozzo di pane: che non avrà comunque, ahilui!), amava dire l'unica frase che non potrò mai contestargli: "l'Italia è un paese di merda".
So che una frase del genere sia molto impopolare, specie se ad urlarla non è "qualcuno che conta" (leggasi, la cui arroganza e volgarità sono tante e tali da renderne accettabile qualsiasi sconcezza agli occhi del tipico italiota da spiaggia). Ad esempio, l'allora capitano (chiamiamolo così) della nazionale, inviata appositamente a farsi ridicolizzare in Sudafrica (dal quale paese, purtroppo, li hanno fatti tornare, malgrado le tante miniere in cui poter trovare miglior impiego!), aveva espresso idee quasi simili, a proposito di chi criticava i compensi astronomici percepiti da lui ed altri colleghi (poi rivelatisi ben inadeguati all'impresa); la cosa più beffarda è che lo fece prima d'essere lautamente ingaggiato dalla squadra di un paese arabo, di cui sicuramente potrà gustare la democratica liberalità di costumi... Colmo della beffa, il CT di quell'Italietta non lo punì rimuovendolo dal suo ruolo di rappresentante della Nazionale: mica puoi scontentare gli sponsor...
Eppure, guardando il telegiornale di oggi, mi sono tornate in mente questi giudizi, e non ho potuto che applaudire a tanta saggezza. In effetti, devi assolutamente pensare di vivere in un ridicolo paese di merda, quando permetti ad un beduino ricattatore, tronfio di petrolio e motovedette, di spostarsi a piacimento sul tuo suolo, piantare la sua tenda da pecoraro (senza offesa per i pecorai senza la "r", cioè i pastori) nei prati del tuo Stato, reclutare centinaia di "hostess" (che se lo sono sorbiti per la miseria di 80 euro l'una! Ed alcune di loro si sono pure "convertite" a quest'altra "religione" di lestofanti e pecorari guerrafondai!) per predicare loro che l'Islam deve diventare "religione d'Europa". Forse memore del fatto che le religioni si trasmettono tramite le donne ("se mi vuoi, devi diventare musulmano", sentii dire ad una...), il beduino è arrivato persino a suggerire a queste "donne" di farsi sposare da uomini libici (battuta sicuramente gradita dal "compagno di merende"), in quanto "oggi" i rapporti tra i due paesi sarebbero "ottimi"...

Se oltre a schifezze del genere noti pure che:

1) l'Opposizione (chiamiamola così) grida al razzismo quando si tratta dei respingimenti dei "poveracci" che sbarcano in Italia alla ricerca del Bengodi che non c'è: "poveracci" che pagherebbero (udite udite!) 5 mila euro a testa per il "passaggio". Ma chi glieli dà? Da dove li prendono? Con la metà di quei soldi ci camperebbero da re per tre anni in Eritrea, Kurdistan, Somalia e compagnia bella! Mi sorge il dubbio che la Fallaci avesse ragione, quando diceva che si trattasse di un piano premeditato. Ma si sa: la Fallaci era una "reazionaria"...
In realtà, l'Opposizione ha soltanto bisogno di nuovi elettori e di trovare qualsiasi pretesto per andare con le dita negli occhi a questa squinternata Maggioranza; infatti, oggi ad esempio s'è lamentata dicendo praticamente che quest'ultima permetterebbe ad un tirannello di venire a sputare a buon mercato nel piatto in cui mangia! E se ne sono accorti ora!

2) la Chiesa si appella ai "diritti dell'uomo" contro i respingimenti, definendoli "inumani", nel senso che le servono nuovi convertendi, e soprattutto che siano prolifici, dato che l'italiano autoctono non ne vuole sapere di seguire il diktat di figliare, in un'epoca di crisi come questa; e stiamo parlando di quella stessa Chiesa che però non contempla l'asilo ai migranti nel proprio territorio!
Non solo: il suo "umanitarismo" è palesemente di facciata, dal momento che ha affermato chiaramente che occorre aprire ai disperati perchè ne avremmo bisogno per lavori che l'italiano non vuol più fare. "Ricordiamoci poi che degli immigrati abbiamo bisogno" (da RaiNews 21-02-09), disse monsignor Marchetto (nomen omen?), segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
In un sol colpo, abbiamo rivelato ipocrisia, istigazione allo sfruttamento dello straniero ed al menefreghismo dell'italiano, con conseguente impoverimento del cittadino autoctono e sovvertimento della catena produttiva: inoltre, quando quegli immigrati si saranno arricchiti ed integrati nella mentalità lassista e fanfarona dell'italiano medio, dovremo cercare altri poveracci per sostituirli, ingigantendo a dismisura l'indice demografico (questi qua figliano senza pensarci due volte: mica ciufoli!). Eh, che bella carità!

3) la Maggioranza, spaccata tra teocon e "crociati leghisti", ringhia, mentre il suo "nucleo centrale" nicchia: e per forza! Dopo aver pagato 5 miliardi d'euro per far sì che il Beduino non faccia più partire altre chiatte dalle sue coste (cosa che ha continuato a verificarsi comunque...), sfido io che taci!

In conclusione a questo schifo, avevi proprio ragione, caro mio: l'Italia è un fottutissimo paese di strafottutissima merda, che merita d'essere servo sia all'interno che all'esterno. L'orgoglio e la dignità sono un optional, qui: l'importante è che il vigliacchissimo, miserabile, cannibale italiano, oggetto di feroci barzellette nei paesi più scalcinati del pianeta, porti a casa la sua pagnottella quotidiana, rubacchiata con qualche simil-lavoro (preferibilmente "di concetto", cioè di scrivania, oppure strimpellando qualche chitarra e zoccolando a culo all'aria su qualche palco-osceno...), e lecchi il deretano a questo o quell'altro laido signorotto per poter pagare le rate del ridicolo SUV ed il mojito alla gallina decerebrata di turno.

So che tirate del genere lasciano il tempo che trovano: non suscitano nemmeno vergogna. D'altronde, a che servirebbe? L'italiano ci sguazza, nella vergogna: con la sua tipica faccia di bronzo congenita, vende tutto di sè per quella mezza lira che gli permette continuamente l'attimo di dolce far niente. Così è sempre stato: "o Franza o Spagna...". L'Italia è quell'assurdissimo paese in cui, per farsi vedere buonisti, liberali e "progrediti", si grida all'"imposizione" quando si vieta di camminare col burqa nel territorio italiano, oppure all'"inciviltà" quando si parla della sua imposizione nei paesi islamici!
Ci sorridiamo a vicenda, sentendoci "civili", quando scarceriamo uno stupratore o picchiatore extracomunitario, perchè la sua "cultura" non ritiene crimine lo stupro o la violenza verso la donna, mentre taciamo quando in un paese islamico minacciano di frustare la nostra donna perchè ha la gonna appena sopra la caviglia. Dobbiamo "rispettare le tradizioni altrui": altrimenti, qualche pazzo col cervello fritto dal calore dei deserti verrà a farci qualche attentato!

Che dire? Auspichiamoci la venuta di un nuovo Tito, che venga a spazzar via tutta questa monnezza col sangue e col rigore (non vedrei altra scelta, data la china che abbiamo preso), restituendoci un'Italia seria, rispettata e solida, sebbene mi sembri un'eventualità molto remota: attualmente di Titi non se ne vede l'ombra, ma in compenso in giro circolano tanti bei Vespasiani...

Mi scuso se la volgarità di questi fatti potrebbe aver contaminato anche me, rendendomi tale da esprimermi con questi accenti; ma vi assicuro che (come disse il poeta) risulti veramente difficile "star calmi e indifferenti" mentre coloro i quali dovrebbero dare l'esempio e difendere il Paese danno prova di una trivialità ed un egoismo da far paura.

Aggiornamento: visti i fatti del 13 settembre, in cui una delle motovedette regalate dal governo italiano a Gheddafi per monitorare gli sbarchi clandestini, e che imbarcava militari italiani, è stata usata contro altri italiani, mi chiedo se non sia il caso che, oltre a 5 miliardi d'euro l'anno ed alle motovedette, Berlusconi e soci non regalino direttamente la Sicilia ai libici! D'altronde, è pur vero che il Cavalier Bengodi abbia stipulato un trattato di pace con la Libia, mica con l'Italia!
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